martedì 16 novembre 2010

Shakespeare William: "Sonetto LXXI"

Non piangere per me quando sarò morto,
quando sentirai la tetra campana funerea annunziare al mondo
che io sono scomparso da questo mondo, a dimorare con i vermi più vili;
anzi se tu leggerai queste rime,
non ricordare la mano che le ha scritte; perchè io ti amo così tanto
che dai tuoi dolci pensieri vorrei sparire se il pensare a me dovesse recarti dolore,
e se leggerai questi versi quando sarò mescolato all'argilla,
non ripetere continuamente il mio nome,
ma lascia che il tuo amore svanisca con la mia vita;
affinchè il saggio mondo non guardi nel tuo lamento
e derida me e te dopo che io non sarò più.

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