martedì 16 novembre 2010

Hosseini Khaled: Il cacciatore di aquiloni

Stranamente, neppure io ho mai pensato ad Hassan come a un amico.
Nonostante avessimo imparato insieme ad andare in bicicletta senza mani.
Nonostante avessimo passato insieme interi inverni a far volare gli aquiloni.
Nonostante per me l'Afghanistan abbia il volto di un ragazzo smilzo, dalla testa rasata, con l'aataccatura delle orecchie bassa, un ragazzo con la faccia da bambola cinese, perennemente illuminata dal sorriso di un labbro leporino.
Nonostante tutto questo, la storia non poteva essere ignorata. E neppure la religione.
Dopo tutto io ero un pashtun e lui un hazara.
Io ero un sunnita e lui uno sciita, e niente al mondo avrebbe potuto cambiare questi dati di fatto. Niente.

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